La folgore ha colpito

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La folgore ha colpito

Attenzione: questo post è stato creato 1 mese fa

Gli articoli di Cassandra Crossing sono sotto licenza CC BY-SA 4.0 | Cassandra Crossing è una rubrica creata da Marco Calamari col "nom de plume" di Cassandra, nata nel 2005.

Cassandra ci ricorda perché sono importanti i backup (e non solo).

Questo articolo è stato scritto il 29 luglio 2024 da Cassandra

Cassandra Crossing 590/ La folgore ha colpito

La folgore ha colpito, ovviamente nel momento peggiore. Il parafulmine ha funzionato?

Ieri, domenica pomeriggio, la folgore ha colpito l’amato laptop di Cassandra. Costui, nato nel lontano 2015, e più precisamente ad ottobre 2015, era stato sostanzialmente sano fino a domenica.

Appena acceso, il puntatore del mouse, indifferente al fatto che il mouse ed il touchpad fossero collegati o meno, rimbalzava ad alta velocità contro i bordi dello schermo come durante una partita di Pong, e non era possibile guidarlo o fermarlo in nessun modo. Lo faceva con qualunque sistema operativo, e persino nella schermata del BIOS.

Non il classico computer morto che non si accende nemmeno, ma altrettanto inutilizzabile. Infatti, se aspettando al varco il puntatore del mouse si riusciva faticosamente ad aprire un terminale, si poteva a malapena battere qualche comando prima che i movimenti impazziti del mouse lo richiudessero. Altrimenti al massimo era possibile fare boot direttamente da GRUB in una shell testuale. Decisamente poco per lavorare.

Zeus aveva colpito ovviamente nel momento peggiore. Ultima settimana di luglio, clienti fuori controllo che ti telefonano anche la domenica mattina, tutti che vanno in ferie e vogliono ovviamente passare ogni lavoro sospeso ed ogni patata bollente a qualcun altro. C’è chi pensa che i consulenti siano fatti apposta per questo.

C’erano due dozzine di thread importanti aperti sulla posta elettronica, altrettanti sulle inevitabili chat, una decina di documenti urgenti lasciati a mezzo.

Certo, il backup automatico remoto in due location diverse aveva salvato i dati, anche se varie contingenze (laptop spento perché in viaggio) avevano fatto sì che l’ultimo backup fosse quello di venerdì.

Praticamente tutto era recuperabile, quindi, ma non senza un bel po’ di tempo e molto lavoro, più di quello che Cassandra poteva permettersi in questi giorni.

Infatti, dopo l’estrazione dei dati dal backup e la preparazione ed inizializzazione di un nuovo laptop, sarebbero comunque ancora mancanti i setup delle applicazioni, il loro stato e le mille altre cosette che rendono il laptop la tua seconda casa; sarebbe stato quindi necessario ricostruirle a manina.

Almeno due giorni di lavoro, quando il tempo già mancava.

Ma i 24 irriducibili lettori, e non solo loro, ricordano certamente l’articolo l’”Ecologia della durata”, in cui Cassandra raccontava, tra l’altro, la sua postura di sicurezza rispetto al suo laptop, ed il fatto che aveva due laptop identici, uno dei quali comprato usato su Ebay a pochi soldi, e tenuto sempre nel ruolo di “ruota di scorta”.

Questo ha reso tutto molto facile, visto che sorte ha voluto che si riuscisse ancora a far partire il laptop guasto. Cassandra ha quindi bootstrappato una live di Linux in modalità shell di comandi, copiando poi con un semplice “dd” tutto il disco in un unico file su un disco esterno.

Ha poi ripetuto l’operazione sul pc di scorta, copiando il file da disco esterno sul disco interno del laptop di scorta.

Avrebbe potuto anche semplicemente scambiare i dischi tra i due laptop ma … avete mai sentito la storia del laptop che una volta aperto e richiuso, non si riaccende nemmeno?

Vai di software e senza cacciaviti. Due comandi lanciati nottetempo, uno durato 5 ore ed uno quasi tre (si trattava di un disco da 500 GB).

Il mattino dopo (oggi) Cassandra, non senza un po’ di tremarella, ha infine acceso il laptop, che ovviamente aveva cambiato nome, non più Talus ma di nuovo Corellia, e tutto, dicasi tutto, funzionava perfettamente, e si trovava esattamente come lo aveva lasciato sabato sera. Tecnicamente una banalità, certo … ad averci pensato prima!

Cassandra ha quindi messo da parte la ruota bucata, per un successivo smontaggio; chissà, forse basterà staccare un flat cable e rinunciare al touchpad per riattivare il laptop infortunato nel suo nuovo ruolo di ruota di scorta “quasi completa”, o magari si troverà un nuovo touchpad su Ebay. Sperando che non sia invece la motherboard ad essere guasta ….

Parafulmine ben funzionante, piano riuscito e soldi (pochi) ben spesi.

E così spero succeda a voi quando arriverà la vostra, di folgore … perché la folgore, ricordatevelo, arriva sempre.

Stateve accuorte

Marco Calamari

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